I pattini e il fico


Lascia un commento

Cookie policy a modo mio

Questo blog utilizza cookie, anche di terze parti.
A me non interessa inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze ma probabilmente ne riceverai perché interessa a Facebook, Twitter e Instagram, i social dove condivido i miei contributi.
A me interessa che tu legga i miei contributi e li possa trovare interessanti.
Questo blog è ospitato su wordpress.com, quindi non mi è permesso installare nessun plug-in che permetta ai potenziali visitatori di visualizzare il banner che li informi che li sto spiando. Il banner, semplicemente, non c’è.
Sono traduttrice e blogger, completamente priva di conoscenze informatiche. Non sono webmaster e tanto meno esperta di SEO, che tanto mi aiuterebbe ad avere più follower.
Come ulteriore aggravante, scrivo sul mio blog solo per il mio piacere (eh sì, sono un’edonista) e quando gli impegni lavorativi me lo consentono, quindi ogni like e ogni condivisione sono seguiti da un doveroso grazie.
Date le premesse, non sono in grado di profilarvi, scannerizzarvi, radiografarvi per sapere quante volte andate al bagno durante il giorno e inviarvi una strepitosa offerta volantino per la vostra marca di carta igienica preferita (a propos… io, detesto quella decorata).
Ergo, se iniziate a leggermi, sappiate che FBI, CIA, KGB, STASI, INTERPOL, AL QAEDA, ISIS (sicuramente ho dimenticato qualcuno, me ne scuso) sapranno tutto di voi! E sicuramente riceverete anche pubblicità su come imbottirvi di tritolo, preparare bombe caserecce, diventare kamikaze e immolarvi alla causa di Allah.

Non ho nessuna intenzione di rimuovere i pulsanti di condivisione o il collegamento diretto alla pagina Facebook e ai profili Twitter e Instagram. La tecnologia va usata quando permette di risparmiare tempo e linkare manualmente i contributi del blog sui vari social sarebbe uno sbattone inutile.
Non ho nemmeno intenzione, per timore di eventuali multe, di rimuovere il blog, ultima spiaggia per essere in regola con una normativa ad cazzum, come tutto in Italia. Questi contributi sono frutto di fatica e documentazione e, penso, di qualità. Anni di lavoro che non cancello per lacune, incompetenza e menefreghismo altrui.
Fino a quando chi di dovere (wordpress.com) non muoverà il culo (sono pagati, no?) per permettere agli ospiti di adeguarsi alla normativa, non mi dannerò per cercare alternative più o meno calzanti sul web.
Le deadline incombono e il tempo è una risorsa preziosa: a ognuno il suo dovere!
Non vi linko nessuna informativa della privacy delle varie terze parti. Do per scontato che, se navigate in rete, sappiate di cosa sto parlando e voglio sperare che siate marinai consapevoli. In alternativa, cercatele! Ne è pieno il web.
E ricordate: la privacy non esiste!

© Monica Arianna Zanetti 2015


Lascia un commento

Paese che vai, mentalità sostenibile che trovi

Bike sharing

Bicing è il servizio per la mobilità sostenibile della città di Barcellona, destinato ai residenti e agli stranieri in possesso del NIE. È attivo dal marzo del 2007 e dispone di 465 stazioni e 6000 mezzi.

Torino Bike è il servizio per la mobilità sostenibile della città di Torino, destinato ai residenti e agli stranieri con regolare permesso di soggiorno. È attivo dal 6 giugno 2010 e dispone di 116 stazioni.

Dati alla mano, la capitale catalana si estende su una superficie di 98 kmq, ha 1.602.000 abitanti e una densità di 16.316 ab/kmq (dati 2014); il capoluogo subalpino si estende su una superficie di 130 kmq, ha 895.000 abitanti e una densità di 6890 ab/kmq (dati 2015).

Come a Torino, anche a Barcellona le stazioni del Bicing sono oggetto di atti vandalici che danneggiano il patrimonio comune (non è tutto oro ciò che luccica …) ma voglio focalizzare la vostra attenzione sui numeri appena esposti.

Torino è una città più grande dal punto di vista della superficie ma ha la metà degli abitanti e, nota dolente, non è affatto una città turistica, elemento che, per i ciclisti, implica meno pedoni fra i piedi. Il servizio di bike sharing è nato tre anni dopo rispetto a Barcellona ma ha una disponibilità di stazioni e di mezzi che corrisponde a ¼ (un quarto!) di ciò che offre la città natale di Joan Miró.

Vi assicuro che per me, amante delle due ruote, è stato sorprendente vedere l’abbondanza di biciclette disponibili e il numero di utenti che le utilizza. Credo che sia, da frase fatta, una “questione di mentalità”, sostenibile ovviamente.

È risaputo però che, a Torino, Agnelli doveva vendere auto per tirare a campa’.

Pista ciclabile (ovvio, no?) © Monica Arianna Zanetti 2015

Pista ciclabile (ovvio, no?)
© Monica Arianna Zanetti 2015

La stazione Bicing dell'Arc de Triomf © Monica Arianna Zanetti 2015

La stazione Bicing dell’Arc de Triomf
© Monica Arianna Zanetti 2015

I link sottostanti rimandano alla mappa delle rispettive stazioni:

BCN: https://www.bicing.cat/es/mapa-de-disponibilida

TO: http://www.tobike.it/frmLeStazioni.aspx

© Monica Arianna Zanetti 2015


Lascia un commento

Tradizione: bellezza da conservare

Una lettura che non-recensisco ma che consiglio per Caffè al vetriolo. 😉
Ho trascorso piacevoli momenti in compagnia di Airam, la cui saggezza e conoscenza mi hanno aperto le porte a una cultura che non conoscevo: quella del popolo sardo.
Grazie Pia!

Tradizione: bellezza da conservare
Non è una recensione #2 Tramandare significa trasmettere nel tempo, attraverso le generazioni. È derivato di mandare, col pref. tra-. Ricostruiamone l’etimo: mandare viene dalla forma omografa latina e significa affidare, tra- significa al di là, e…
caffealvetriolo.wordpress.com


Lascia un commento

Incipit

I miei libri e il mio caffè

Il titolo di questo post è totalmente estraneo al suo contenuto.

Non è un incipit che preluda a un proseguimento di queste poche righe, che sono state imbastite su una frase pronunciata tra amiche, gustando un caffè al banco di un bar nel centro di Torino.

Rappresenta però un incipit per me stessa e siamo in due a conoscerne il motivo.

Grazie Nita!

Non fa rumore. È silenziosa. Impercettibile.

Puoi trascorrere una giornata intera senza realizzare la sua presenza e notare, affacciandoti alla finestra, che lo scenario è completamente cambiato.

Ha ricoperto ogni cosa: dal prato alla strada, le inferriate del cancello, le auto parcheggiate, le panchine ai giardini, i tetti, i rami spogli degli alberi.

La coltre bianca ha monopolizzato la scena sulla tavolozza dei colori. Tutto è monocromatico, un’unica tonalità bianca arricchita da riflessi cangianti che nascono all’incontro dei timidi raggi di sole con il manto farinoso.

Calata la notte, nella valle, l’unica melodia udibile viene dal canto unisono del silenzio e della neve.

Fuori fa freddo; dentro, il camino assolve il suo compito, lanciando strali di calore attraverso la stanza.

Il cellulare non prende, non ho il televisore e nemmeno internet.

Sono come tagliata fuori dal mondo.

Non importa. Sono seduta sul divano, rannicchiata sotto la coperta, il gatto acciambellato ai miei piedi, ho i miei libri e il mio caffè, sensazione di libertà impagabile!

 

libro caffè camino (Large)

 

© Monica Arianna Zanetti 2015


Lascia un commento

Baratto e ambiente

Sul sito de La Stampa sono incappata in questo articolo a firma Noemi Penna: pare che a Torino sia di moda il baratto.

Secondo il Devoto-Oli il baratto l’atto di dare e di ricevere una cosa in cambio di un’altra, scambio; fare a b., barattare part. In economia, scambio di beni contro beni: è lo stadio tipico delle economie primitive quando ancora manca la moneta.

Economie primitive mi spinge a una nuova ricerca sul dizionario che, alla voce primitivo, dà questa accezione: appartenente alle età o alle popolazioni preistoriche (arte p.) o a livelli di cultura caratterizzati da unestrema semplicità e rozzezza (le tribù p. dellOceania; anche come s.m., per lo più al pl., con riferimento agli uomini: i costumi dei p.) ~ fig. Di persona rozza, incolta; estens.: metodi, strumenti p., vecchissimi, rudimentali.

Credo che il baratto sia la cartina tornasole per giudicare il livello di civilizzazione di una società e la consapevolezza dei suoi membri di compiere qualcosa di concreto nel rispetto dell’ambiente e a favore delle generazioni che popoleranno questo pianeta.

Tutto ciò che viene scambiato non viene gettato e non va a ingolfare la catena del processo di smaltimento.

Tutto ciò che a noi non serve più è potenzialmente utile per un’altra persona.

Il baratto non è indice di economia primitiva ma di comportamento evoluto.

In tempo di crisi poi…

 

 

© Monica Arianna Zanetti 2015


Lascia un commento

Prospettiva

Ho voglia di andar via, di una giornata di sole come oggi con l’aria un po’ pungente, di sedermi al tavolino di un bar con

davanti un caffè e una vetrata con vista sulla strada, per vedere la gente che passa e congetturare sulle loro vite, al

tavolino di un bar di una qualsiasi città che non sia questa, per scoprire e trovare un angolo mio, che appartenga solo a

me, dove stare da sola con me stessa e lasciare che quella me stessa esca e trovi i suoi spazi. Ho voglia di respirare una

realtà al sapore di libertà, con una nuova prospettiva da cui guardare il mondo.

 

photo-2

© Brent Heighton – Reflections

 

© Monica Arianna Zanetti 2015


Lascia un commento

A proposito di propositi

Se una sera ti dimentichi di rispettare il proposito che ti sei ripromessa di attuare brindando al nuovo anno, che fai?

Ti arrabbi con te stessa e capisci che è il caso di fare qualcosa per la tua memoria.

Capita a fagiolo un contributo di Umberto Eco pubblicato su L’Espresso in forma di lettera indirizzata al nipote.

Forse dilungandosi un po’ (si sa, in rete prediligiamo letture brevi che giungano subito al sodo), gli “svela la chiave”,

che poi tanto novità non è, per mantenere attivo e plastico il cervello finché morte da lui non ci separi: imparare a

memoria.

Ma cosa? Poesie, formazioni calcistiche o quello che preferiamo, purché sia utile allo scopo.

Credo che seguirò il consiglio, perchè, come diceva Cicerone, “memoria minuitur nisi eam exerceas” e così non

scorderò più il mio proposito per il 2015.

Che ne dite se iniziassi dai paradigmi dei verbi latini?

 

memini def

 

© Monica Arianna Zanetti 2015


Lascia un commento

Viajera sedentaria

Tanto como me encanta leer así me encanta escribir.

Dos actividades diferentes que exigen esfuerzos tanto mentales como físicos y que me emocionan en modos distintos.

Leer me permite ser una viajera sedentaria y al mismo tiempo descubrir nuevos mundos.

Escribir me ayuda a fijar las nuevas emociones en el papel y en mi mente.

Leer en idiomas diferentes del italiano me permite asimilar conceptos y costumbres de culturas diferentes de la mía.

Escribir me ayuda a aclarar mis pensamientos.

Lástima que en mi caso están repartidas de manera desproporcionada, con neta ventaja a favor de la lectura.

Todavía tengo que aprender el arte de dominar el lenguaje y jugar con las palabras y crear acrobacias lingüísticas.

¡Ojalá lo consiga!

 

“La viajera” – Camilo Mori – 1928 – Óleo sobre tela

 

© Monica Arianna Zanetti 2015